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TERRITORIO - Trappeto
Trappeto sorge nel XIV secolo nella selva Partenia di Federico II d'Aragona. La sua storia è strettamente legata al Comune di Balestrate al quale venne annesso anche contro il volere dei cittadini nel 1820 con decreto di re Ferdinando I di Borbone.
Solamente nel 1954 ottenne l'indipendenza divenendo cosi un Comune autonomo, oggi chiamato Trappeto, un tempo Trappetum Cannamelarum, per via della presenza di un opificio voluto da Francesco Bologna, nel quale veniva estratto e raffinato lo zucchero di cannamela.
Accanto all'opificio, voluto da Francesco Beccadelli da Bologna, venne eretta una torre di avvistamento fortificata con caratteristiche arabo-normanne.
A partire dagli ultimi anni del 1600, il barone Pietro Miceli di San Lorenzo, divenutone il nuovo padrone, intraprese un vera e propria opera di colonizzazione del piccolo centro costiero; fece costruire la chiesa dell'Annunziata a fianco della quale il borgo cominciò ad espandersi, ed inoltre per ottenere un rapido popolamento, decise di affidare le sue terre in enfiteusi ai contadini, i quali tornarono in discreto numero e si dedicarono soprattutto alla produzione di lino e poi in seguito di vino e olio.
Tra coloro che si sono distinti in ambito sociale e culturale a Trappeto non si può invece non citare Danilo Dolci, che pur non essendo nativo del luogo, dopo un periodo trascorso a Trappeto in periodo giovanile per il mestiere del padre capo stazione, volle tornare qui.
Fu proprio Danilo Dolci sociologo, poeta, educatore e attivista della nonviolenza italiano, nel 1952, a voler la realizzazione del Centro Studi Borgo di Dio. Alla costruzione del progetto collaborarono attivamente esponenti di diverse discipline, urbanisti-architetti, sociologi, agronomi, economisti, tra i quali Ludovico Quaroni, Carlo Doglio, Bruno Zevi, Edoardo Caracciolo, Giovanni
Michelucci, Lamberto Borghi, Paolo Sylos Labini, Sergio Steve, Giorgio Fuà, Giovanni Haussmann, Carlo Levi, l'architetto Giorgio Stockel e altri.
L'esperienza del Centro fu sicuramente una tra quelle più rilevanti di sviluppo di comunità registrate nell'Italia dell'immediato dopoguerra.
ARTE E MONUMENTI
LA CHIESA DELL'ANNUNZIATA
La chiesa è situata nella parte antica del paese e da sempre consacrata a sant'Annunziata.
La chiesa, di piccole dimensioni, ha una pianta rettangolare e conserva al suo interno
gli arredi originali. Tra questi, degni di particolare attenzione risultano essere un pregiato coro ligneo di piccole dimensioni e le decorazioni presenti nella navata laterale. A volere la sua costruzione fu Pietro Miceli.
 
 
 
 
IL MUSEO ETNO-ANTROPOLOGICO
Il Museo Etno-Antropologico di via Genova dove si possono ammirare molti oggetti della marineria trappetese, foto storiche, documenti, antichi oggetti, tra cui una antica vela latina utilizzata dai marinai trappetesi, ed una eccezionale biblioteca su argomenti del mare.
MUSICA
GUSTO
TERRITORIO
TRADIZIONE
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