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Ogni anno a Terrasini, si svolge una delle feste folcloristiche più singolari della Sicilia: la Festa di li schietti.
Questa manifestazione, che coinvolge tutta la cittadinanza e richiama centinaia di turisti, ha come protagonista indiscusso l’albero.
Il culto dell’albero è una costante della religiosità umana, in quanto esso è simbolo della vita e della fecondità, della resurrezione della vegetazione, nonché del rifiorire della vita che supera la morte.
Con il taglio dell’albero si vuole simulare la morte della vegetazione che rinasce a nuova vita quando, portato in giro e festeggiato, diventa il fulcro della festa.
Storicamente la nascita della festa di li schietti si fa risalire agli anni 1850-1860, ma le sue origini sono indubbiamente molto più antiche. Difatti nel periodo saraceno i cavalieri, per conquistare la dama, si cimentavano nel sollevamento di un albero per dimostrare, grazie alla loro forza fisica, di saper provvedere alla famiglia. L’origine va anche ricercata nella gioia di festeggiare a primavera il risveglio della natura e quindi la sua peculiarità è legata al mondo agreste.
La festa a Terrasini si svolge durante il periodo di Pasqua. Principali protagonisti dell’evento sono i celibi del paese, gli schietti appunto, che si misurano in una singolare gara che consiste nell’alzare al cielo con un braccio, un albero di melangolo, o arancio amaro, del peso di circa 50 Kg, tutto adorno di ninnoli e nastri.
Caratteristico è l’abbigliamento dei giovani schietti che indossano dei tipici costumi, ispirati a quelli degli antichi siciliani dell’agrigentino, che prevede pantaloni e gilet di velluto nero, camicia bianca, foulard rosso, dei “pon pon” anch’essi rossi che fungono da cravatta e, infine, un berrettino rosso.
L’autenticità della celebrazione è garantita dalla cerimonia del taglio e da quella del sacrificio del montone. Si prepara così un banchetto a cui tutti sono invitati a partecipare per la tradizionale “manciata” a base di carne di castrato e sarde arrostite, il tutto accompagnato da un buon vino locale.
Link http://www.comune.terrasini.pa.it/index.php?section=sezioni&idSection=10&catPadre=7&idNotizia=8
TRADIZIONE - Terrasini



LA FESTA DI LI SCHETTI
I carretti siciliani, storia e mito nel folclore Siciliano, dal settecento giungono ai noi accompagnati dal tintinnio dei campanacci e dal canto del carrettiere.
I carradori (carrozzieri), ovvero abili maestri artigiani, costruivano questi carretti trainati da animali da tiro e usati per il trasporto delle più svariate derrate alimentari e per la movimentazione di materiale edile.
Costituiti dalla cassa, dalle ruote e dal piano di carico, e formati da tavole di legno montate su dei travetti trasversali, i carretti sono il meraviglioso prodotto della collaborazione tra diverse maestranze, quali: u firraru, fabbro ferraio, che realizzava tutte le parti in ferro che costituivano l'ossatura del carro, tra cui a cascia ri fusu, struttura in ferro battuto che univa l'asse delle ruote al fondo della cassa, costruita in legno di abete e le boccole, tipico meccanismo di bronzo che, attaccato alle ruote del carretto, produceva col movimento un suono caratteristico; u siddaru, che sellava e arricchiva l'animale da traino, con ornamenti, detti armeggi, di fiocchi, nastri, campanelli, specchi, bardature decorate con placche di cuoio, chiodi dorati e pennacchi, generalmente di colore rosso e giallo, che sono i colori della Sicilia; u ferrascecchi, che si occupava di ferrare il cavallo una volta al mese. Gli intagliatori, quindi, decoravano con pitture ed incisioni le fiancate, chiamate masciddari, fatte in legno di noce e i raggi delle ruote realizzate in frassino, che tanto erano più belle e pregevoli quanto più manifestano l'importanza del proprietario.
La varietà delle immagini, dei dipinti e degli intarsi che rendono i carretti delle vere opere d’arte in movimento, si ispirano alla Sacra vergine, ai Santi, ma anche alla vita quotidiana e a quella dei sovrani. I carretti raccontano anche episodi di romanzi cavallereschi appartenenti all’opera dei Pupi siciliani e fatti storici come le battaglie di Napoleone I e le crociate.
I tipi di carretto siciliano sono quattro: quello Palermitano, il tipo Trapanese con delle ruote più grandi, quello di Castelvetrano e ed infine quello Catanese, di dimensioni generalmente più piccole.
http://www.siciliainfesta.com/carretti_siciliani.htm
I CARRETTI SICILIANI





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